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I 5 romanzi più amati sulle donne

Impara l’Italiano leggendo!

Leggere è sicuramente il modo più coinvolgente per migliorare il tuo Italiano: ti addentrerai in un viaggio intorno alla lingua italiana e vedrai messe in pratica le regole che di solito impari durante il tuo corso di italiano in classe!

Leggi… Leggi… Leggi il più possibile! Pensa, però, al tuo livello e ai tuoi interessi. In questo modo la tua lettura sarà senza dubbio stimolante e proficua!

Oggi, 8 marzo, è la festa delle donne! Sono tanti i romanzi belli che ci raccontano storie di donne: storie autobiografiche, ironiche e storiche.  I romanzi più letti di adesso come “La portalettere” e quelli evegreen come “Le Beatrici” di Benni.

Questi, per, noi sono i 5 romanzi più amati sulle donne! Buona lettura! E tanti auguri!

(Credit foto: https://inchiostroeparole.it/la-portalettere-francesca-giannone/))

Il libro più letto di adesso! Francesca Giannone è un’autrice italiana. Scrive una storia familiare intensa e molto bella, la cui protagonista è ispirata alla figura della sua bisnonna. Salento, giugno 1934: la storia inizia qui.

Il romanzo è molto coinvolgente e scorrevole. Ben tratteggiati i personaggi. Anna è una donna molto colta, intelligente e indipendente. Il cognato Antonio condivide tutte le sue scelte: entrambe le figure sono un po’ troppo attualizzate e in parte inverosimili per gli anni trenta/cinquanta del secolo scorso.

L’amore fa da sfondo all’intero romanzo: c’è quello vero, quello totalitario, ma c’è anche quello inesistente. Ogni personaggio della storia vive un amore diverso. Alle vite dei protagonisti fa da sfondo un’Italia del dopoguerra, un’Italia che sta cambiando in ogni aspetto. Assolutamente da leggere.

I 5 romanzi più amati sulle donne

Otto monologhi al femminile. Una suora assatanata, una donna ansiosa e una donna in carriera, una vecchia bisbetica e una vecchia sognante, una giovane irrequieta, un’adolescente crudele e una donna-lupo.

Un continuum di irose contumelie, invettive, spasmi amorosi, bamboleggiamenti, sproloqui, pomposo sentenziare, ammiccanti confidenze, vaneggiamenti sessuali, sussurri sognanti, impettite deliberazioni.

Uno “spartito” di voci, un’opera unica, fra teatro e racconto. Una folgorazione. Tra un monologo e l’altro, sei poesie e due canzoni.

il catino di zinco

«Ogni tanto ci passo sotto la sua casa, e ho sempre la sensazione che sia piovuto da poco. Non so chi vi abiti adesso: ormai è un luogo murato. “Nonna apri, sono io.” “Io chi?” “Io.” Da bambina, per me, Roma era lei. Roma era casa di nonna.»

Tra i migliori libri scritti dalla Mazzantini. Una storia piacevole e profonda che riesce ad entusiasmare il lettore: l’intreccio narrativo è motivante e ricco di tensione. I personaggi hanno una caratterizzazione forte e conferiscono al racconto un tono di vero realismo e di immediatezza descrittiva.

«Signora di sé stessa la donna non era di certo ancora: lo sarebbe mai?» Questo romanzo di Sibilla Aleramo fu pubblicato per la prima volta nel 1906. La fortuna immediata del volume, sia in Italia che nei paesi in cui fu tradotto, fece scoprire al mondo un’autrice che avrebbe fornito negli anni altre grandi prove del proprio talento.

Una delle principali ragioni del successo del libro fu il suo tema: si tratta infatti di uno dei primi libri femministi apparsi da noi. Al cuore di questo romanzo ampiamente autobiografico c’è la sua autrice. Come scrive Emilio Cecchi nella postfazione, «con l’Aleramo, non si trattava più di un’autrice, d’una artista soltanto: si trattava anche d’una rivendicatrice della parità femminile, d’una ribelle».

A più di un secolo dalla sua prima pubblicazione, questo vibrante ritratto di una donna che lotta per il diritto a vivere con pienezza e libertà la sua vita si conferma una lettura imprescindibile. 

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Il romanzo ha vinto il Premio Rapallo-Carige Opera Prima 1992 e il Premio Bancarella 1993, Dal romanzo sono stati tratti un monologo teatrale (interpretato da Gabriella Franchini con la regia di Franca Valeri, adattamento di Ira Rubini) e il film omonimo (interpretato da Carla Signoris, sceneggiatura e regia di Anna Di Francisca). 

Marilina Labruna è una quarantenne di aspetto non avvenente, piccola e grassoccia. Laureata in lettere, ha rinunciato all’insegnamento per paura del confronto con gli studenti e vive scrivendo tesi per conto di laureandi che non vogliono addossarsi questa incombenza..

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La vicenda si svolge in Sicilia, tra Palermo e Bagheria, nel 700, secolo illuminista, pieno di rivolgimenti, cambiamenti e fermenti culturali. La Sicilia del tempo è però lontana da tutto ciò, calma e immobile continua la sua vita di sempre.

Il romanzo ci trasmette i colori, le atmosfere, i sapori, i profumi, la pigrizia e la rassegnazione di una terra e di una società che perpetua se stessa sempre uguale nel tempo. Marianna nasce in una delle più nobili famiglie del tempo, nasce femmina e ciò, in quell’epoca e in quell’ambiente, determina in modo inesorabile il suo destino.

Per di più è sorda e muta. Il problema da risolvere è trovarle un marito, chi potrebbe mai essere interessato a una bambina con un grave handicap.

I nostri corsi di lingua italiana sono seguiti dagli studenti provenienti da tutto il mondo. Prevedono un’immersione totale nella lingua e un forte utilizzo di video e registrazioni per passare dalla lingua alla grammatica.

La nostra scelta didattica è molto ampia. Potrai scegliere tra  corsi di italiano di gruppo e individuali, estensivi e intensivi, dal livello elementare all’avanzato. Sia in presenza che online.

(Fonte: www.lafeltrinelli.it – www.lanternaweb.it – www.ibs.it – https://inchiostroeparole.it/la-portalettere-francesca-giannone/)

 

 

 



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